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Perizia di conformità catastale

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Quando si acquista un immobile si compie un investimento più o meno ingente, quindi è importante che tutte le informazioni siano fornite in modo chiaro dal venditore e che l’acquirente faccia le verifiche del caso per non incorrere in vizi occulti e brutte sorprese dopo il rogito. In questo ambito si inserisce la perizia di conformità catastale, attestante che lo stato di fatto di un immobile, commerciale o abitativo, sia uguale a quello riportato sulla planimetria depositata in catasto. Lo scopo è appurare se sussistono irregolarità catastali o se sono state eseguite delle lavorazioni non denunciate con apposite variazioni, come fusioni o divisioni. Entriamo quindi maggiormente nel dettaglio e scopriamo in cosa consiste una perizia di conformità catastale e perché è utile in alcune fasi dell’acquisto o della vendita.

In cosa consiste una perizia di conformità catastale

La perizia di conformità catastale è un documento redatto da un tecnico abilitato, non obbligatorio da esibire in fase di rogito, ma utile per verificare lo stato di fatto di un immobile rispetto alla sua rappresentazione in catasto. Si tratta quindi di una relazione che riporta dati, misure e planimetria, così da evidenziare la superficie dell’immobile, verificare il numero dei vani e la loro eventuale suddivisione. Accade infatti di frequente che opere murarie e diverse distribuzioni degli spazi interni siano eseguite senza rispettare la normativa vigente e segnalare l’inizio e la fine delle attività, con il risultato di realizzare opere abusive per le quali è necessaria una sanatoria, con successiva presentazione del docfa e redazione della planimetria catastale. Un tecnico abilitato ha quindi il compito di programmare un sopralluogo sul posto, verificare determinati parametri come le consistenze e la distribuzione interna e stilare una perizia. Nel caso in cui fossero riscontrate difformità, sarà poi possibile incaricare lo stesso o un altro professionista per richiedere opportune modifiche al catasto, dopo aver sanato l’abuso. La misura si inserisce nell’ambito della tutela dell’acquirente nella fase della compravendita, così che ciò che acquista sia realmente conforme in termini legislativi e non si incorra in sanzioni e problematiche future. In sede di rogito la perizia non è comunque obbligatoria e l’atto può essere stipulato anche in assenza di questo documento.

Perizia di conformità catastale: la normativa vigente

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La normativa che attualmente regola la necessità di una perizia catastale e la sua redazione da parte di un tecnico è il Decreto legislativo n. 78/2010, articolo 19, comma 14. Le difformità che possono essere rilevate riguardano la consistenza, la classe, il cambio di destinazione d’uso e la categoria, controllando se nel corso degli anni sono intervenute fusioni, divisioni, accorpamenti o altre pratiche che avrebbero necessitato di comunicazione ufficiale. Nel caso in cui lo stato di fatto non corrisponda a quello depositato al tempo, bisognerà incaricare un tecnico abilitato che dovrà eseguire, successivamente alla CILA o SCIA in sanatoria in caso di abuso sanabile, un allineamento catastale presentando il DOCFA relativo alla nuova distribuzione planimetrica.

A cosa serve una perizia di conformità catastale

Senza perizia di conformità catastale è attualmente possibile cedere un immobile e stipulare un atto, ma questa è comunque utile per verificare che la planimetria corrisponda al reale stato di fatto.
Il suggerimento è di affidarsi a seri professionisti abilitati che possano eseguire una perizia di conformità catastale a norma di legge, verificando opportunamente i dati e prevedendo un eventuale allineamento per conto del cliente se lo stato di fatto non corrisponde ai documenti ufficiali.

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